L’attenzione sulla cessione del credito nell’ambito del Superbonus 110% resta alta: è notizia di questi giorni l’intenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di emendare, in corso di conversione in legge, il Decreto Sostegni Ter che, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio 2022, ha provocato agitazione, introducendo novità considerate troppo stringenti e dannose per la ripresa economica del Paese. A far data dal 17 febbraio 2022 e fatta salva la proroga della disciplina transitoria, infatti, sono vietate le cessioni multiple dei crediti fiscali. Quale prima reazione, Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane hanno momentaneamente sospeso il servizio di acquisto dei crediti in ambito edilizio.
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Ma facciamo un passo indietro: vediamo cos’è un credito d’imposta e come funziona la cessione alla banca.
Il credito d’imposta è considerato come un bene, perciò la persona fisica o giuridica che lo possiede può cederlo a una terza parte, che sarà in grado di riscuoterlo dal debitore (i dettagli sulla cessione di credito sono illustrati dall'art. 1260 del Codice civile e seguenti).
Il beneficiario del bonus, invece di detrarre dalle imposte le spese sostenute per gli interventi sul proprio immobile nei cinque anni
successivi, può scegliere, oltre allo sconto in fattura, la cessione del credito d’imposta.
Non tutte le agevolazioni e i bonus sono liberamente cedibili. I bonus fiscali per cui è possibile ricorrere alla cessione riguardano: interventi di recupero del patrimonio edilizio; interventi di ristrutturazione edilizia, tra cui opere di manutenzione, restauro ed eliminazione delle barriere architettoniche per cui sono previste detrazioni decennali; recupero o restauro delle facciate degli edifici, sempre detraibili in dieci anni; interventi di efficientamento energetico o messa in sicurezza antisismica di un immobile, a detrazione decennale; installazione di pannelli e impianti fotovoltaici;
installazione di colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici; interventi coperti dal Superbonus 110%.
Il credito d’imposta che si ottiene in seguito alla realizzazione di lavori edili per cui spettano le agevolazioni previste dal Superbonus 110% può essere ceduto all'impresa che esegue gli interventi di riqualificazione energetica o di altro tipo specificati dalla normativa. In alternativa, può essere ceduto alle banche o agli intermediari finanziari.
Il credito d'imposta viene ceduto alle banche nel caso in cui si abbia bisogno di immediata liquidità: in questo modo non c’è più necessità di recuperare il beneficio fiscale nella dichiarazione dei redditi.
Per trasferire il credito alla banca, è necessario rispettare alcuni requisiti. In particolare, bisogna aver già pagato le fatture che dimostrano lo stato di avanzamento dei lavori edili (SAL). Ogni fattura deve fare riferimento a una somma pari ad almeno il 30% del costo totale dell'intervento.
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La cessione del credito alle banche ha un costo: queste ultime, infatti, accettano di riscattare il credito di imposta fornendo liquidità al richiedente, ma ne trattengono una parte a copertura delle spese di gestione delle pratiche.
Una volta terminati i lavori, è possibile cedere totalmente il credito d'imposta del 110% dei lavori eseguiti per avere dalla banca il rimborso completo del prestito. Si può usufruire dell'opzione
di cessione del bonus fiscale non appena questo viene inserito nel cassetto fiscale del contribuente. Solitamente il superbonus viene ottenuto dal cliente al termine dei lavori edili di riqualificazione oppure durante l'avanzamento dei lavori intermedi se viene presentato il documento che attesta lo stato di avanzamento dei lavori (SAL).
E adesso cosa ci aspetta? Si resta in attesa degli annunciati emendamenti che dovrebbero ripristinare le cessioni multiple. Si ipotizza che le stesse vengano consentite con riferimento a banche e intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia, introducendo un codice identificativo per ciascuna operazione di cessione del credito per scongiurare l’uso distorto e truffaldino della procedura.
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